Abbiamo raccolto 21.000 firme sulla nostra petizione per chiedere al sindaco di Ferrara di stabilire le priorità in base ai bisogni e di cancellare l'iniqua discriminazione basata sulla cittadinanza.
Infatti in un momento così tragico, al primo punto, in ordine di priorità, invece delle difficoltà economiche o lo stato di necessità, il comune di Ferrara mette “la cittadinanza italiana”.
Abbiamo scritto che trattandosi di buoni alimentari, per qualcuno è in gioco la sopravvivenza.
Riportiamo dall'articolo del Resto del Carlino di ieri, 03/05/2020 (“Buoni spesa, discriminazione alla rovescia”)
Secondo il direttore generale del Comune di Ferrara, applicando la sentenza emessa dal tribunale in questi giorni, c'è il rischio che: “i residenti anagraficamente potranno presentare la loro domanda solo in un Comune. Lo straniero 'irregolare', domiciliato, in 8000 Comuni”.
Sabato 6 giugno alle 16:30 ci troveremo in Piazza TRENTO - TRIESTE per denunciare la morte di George, come di molti altri prima di lui, e i continui abusi della polizia sulla popolazione afroamericana. Ci troveremo per denunciare, soprattutto, la legittimazione quotidiana di un sistema sociale ed economico iniquo, che affonda da secoli la sua radice sporca di sangue nella schiavitù e nel razzismo: il progresso e il benessere di pochi, costruito sulla schiena di molti!
Da nessuna parte nei reportages il legame fra questo atroce atto di violenza e gli anni di incitamento all'odio contro gli stranieri nel discorso politico-mediatico italiano. Occhio alla campagna elettorale.